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Alberi monumentali nel Parco Nazionale della Sila - Monumental trees in the Sila National Park



 

ITALIANO - ENGLISH



Probabilmente ciò che maggiormente mi affascina all'interno di un bosco, è la presenza di piante monumentali. Per monumentali si intendono esemplari di alberi con un grande valore naturalistico, paesaggistico, storico e culturale. Alberi che hanno resistito ad intemperie e disastri ambientali (sopratutto per mano dell'uomo) e naturali, arricchendo la qualità della biodiversità del bosco. Ogni albero secolare sprigiona forza emotiva nutrendo gli abitanti del bosco.





Nei miei dieci anni di fotografia in natura ho visto tantissimi alberi monumentali, sopratutto grazie al mio approccio territoriale nel Parco Nazionale della Sila. Ogni albero monumentale ha una sua storia che viene raccontata attraverso la corteccia segnata dal tempo e dagli animali, attraverso le sue forme e contesto ambientale; molti di essi bisogna scovarli nella fitta vegetazione della foresta in cui vivono da centinaia di anni nel silenzio e nella pace.





Nel Parco Nazionale della Sila ho incontrato castagni giganti che per secoli hanno sfamato le popolazioni locali grazie ai loro pregiati frutti da cui ricavare farina pregiatissima. Nei pendii e negli anfratti della Presila, in territori difficilmente raggiungibili ed economicamente poco sfruttabili dall'essere umano, querce ed aceri contorti secolari sono i veri protagonisti del bosco vetusto, dove la grande densità di necromassa è di vitale importanza per l'ecosistema boschivo. Nelle riserve naturali della Sila (28 siti) imponenti esemplari di pini calabresi ed abeti bianchi (nelle zone più alte) sfoderano con eleganza la loro forza e la loro maestosità.


Castagno plurisecolare

Bosco vetusto

FAI Giganti della Sila


Faggio secolare

Le faggete, che colorano le varie stagioni, ospitano antichi faggi secolari a fusto unico scampati ai tagli del secolo scorso, ma anche imponenti alberi con ceppaie plurisecolari e grandi polloni di oltre un secolo d'età, acquistando naturalezza ed adattamento ambientale.


Tra quest'ultimi esiste un faggio in particolare a cui sono affezionato ed a cui ho dato il nome "Medusa" per via dei suoi

polloni contorti che tanto mi ricordano l'opera dell'artista "Caravaggio". Questo faggio mi rappresenta, è in tutto e per tutto il simbolo ed il monumento che unisce la bellezza del bosco silano alla mia fotografia. Il diametro della ceppaia è di circa 3 metri ed i polloni hanno un diametro di 60-80 cm. Credo abbia circa 300 anni e sia sopravvissuto perché lontano da aree antropizzate o ritenuto "brutto e poco pregiato"; Visitare Medusa è sempre emozionante.


Medusa


Spesso gli alberi dalle forme più interessanti si trovano in luoghi difficilmente raggiungibili da un camminatore poco esperto ed è grazie a questo motivo che ritroviamo esemplari monumentali scampati ai tagli del passato.

Abete "Capitàno"



Tra questi mi ha colpito l'Abete bianco ultracentenario che l'amico Marco Garcea ha soprannominato "Capitano", pianta che affonda le sue radici in un'area selvaggia con forti pendenze e fitta vegetazione. La sua forma tozza (misura circa 6 metri di circonferenza) ed il deterioramento della corteccia gli conferiscono un aspetto creepy e misterioso, probabilmente il più affascinante del sito.





Nelle riserve della Sila in cui, come ho scritto sopra, esemplari monumentali di pini, abeti e faggi si sfidano in bellezza e maestosità tra le fitte vegetazioni delle foreste silane e tra le sue valli sinuose, ogni pianta ha una sua bellezza ed una sua importanza, ogni pianta custodisce un diario di bordo sull'evoluzione naturalistica, paesaggistica e climatica del luogo, ogni pianta è una fonte di benessere ed ispirazione, ogni visitatore dovrebbe meditare ed imparare ad ammirare: ogni albero ha un'anima, ogni albero è forza vitale.





ENGLISH - ITALIANO




Probably what most fascinates me inside a wood is the presence of monumental plants. By monumental we mean specimens of trees with a great naturalistic, landscape, historical and cultural value. Trees that have withstood bad weather and environmental disasters (especially at the hands of man) and natural ones, enriching the quality of the biodiversity of the forest. Each secular tree releases emotional strength by nourishing the inhabitants of the forest.





In my ten years of photography in nature I have seen many monumental trees, especially thanks to my territorial approach in the Sila National Park. Each monumental tree has its own story that is told through the bark marked by time and by animals, through its forms and environmental context; many of them must be found in the dense vegetation of the forest where they have lived for hundreds of years in silence and peace.







In the Sila National Park I met giant chestnut trees that for centuries have fed the local populations thanks to their precious fruits from which to obtain the most precious flour. On the slopes and ravines of Presila, in areas that are difficult to reach and poor economically exploitable by humans, centuries-old oak and twisted maples are the real protagonists of the ancient wood, where the great density of necromass is of vital importance for the wood ecosystem. In the Sila nature reserves (28 sites), impressive specimens of Calabrian pines (Pinus nigra laricio) and silver firs (in the higher areas) elegantly show off their strength and majesty.


Secular chestnut tree

Old wood

FAI Giganti della Sila


Secular beech

The beech woods, which color the various seasons, are home to ancient secular single-stemmed beech trees that escaped the cuts of the last century, but also imposing trees with centuries-old stumps and large suckers of over a century of age, acquiring naturalness and environmental adaptation.





Among the latter there is a beech in particular to which I am fond of and to which I have given the name "Medusa" because of its twisted suckers that remind me so much of the work of the artist "Caravaggio". This beech represents me, it is in all respects the symbol and the monument that unites the beauty of the Sila wood to my photography. The diameter of the stump is about 3 meters and the suckers have a diameter of 60-80 cm. I think it is about 300 years old and has survived because it is far from anthropized areas or considered "ugly and not very valuable"; Visiting Medusa is always exciting.


Medusa


Often the trees with the most interesting shapes are found in places that are difficult to reach by an inexperienced walker and it is thanks to this reason that we find monumental specimens that survived the cuts of the past.



Capitan


Among these, I was struck by the centennial silver fir that my friend Marco Garcea nicknamed "Captain", a plant that has its roots in a wild area with steep slopes and dense vegetation. Its squat shape (measuring about 6 meters in circumference) and the deterioration of the bark give it a creepy and mysterious aspect, probably the most fascinating of the site.




In the Sila reserves where, as I wrote above, monumental specimens of pines, firs and beeches compete in beauty and majesty among the dense vegetation of the Sila forests and among its sinuous valleys, each plant has its own beauty and importance. , each plant keeps a logbook on the naturalistic, landscape and climatic evolution of the place, each plant is a source of well-being and inspiration, each visitor should meditate and learn to admire: each tree has a soul, each tree is a life force .



Good Giant




 





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