Confrontandomi con il mio collega Luca De Siena, mi sono accorto di non essere l'unico a sentire e provare strane sensazioni in determinati paesaggi durante le mie escursioni fotografiche. E' come se questi luoghi conservassero memoria, ricordi ed emozioni di eventi passati, tramandandoli negli anni come un delay. Probabilmente la mia sensibilità ed il mio stato emotivo influiscono molto sulla percezione, ma personalmente credo che ogni luogo abbia un lato sentimentale, emotivo ed espressivo e che non sia tutto frutto della mia immaginazione.
Premetto che quando visito nuove location per creare fotografia, eccezione fatta per documentazioni naturalistiche, è solo dopo averlo visitato che preferisco documentarmi sul suo passato, così da non essere condizionato emotivamente. Infatti amo esplorare e non rovinare l'effetto sorpresa.
Quando avverto queste sensazioni, cerco di immaginare eventi passati che hanno condizionato ed influito sulla loro storia, eventi positivi e non di un paesaggio che nel tempo si è evoluto: nuovi corsi d'acqua, semi divenuti alberi secolari, rocce sgretolatesi, tra intemperie ed eventi sismici, creando imponenti monoliti, ma anche tracce di persone che hanno vissuto quei luoghi centinaia di anni fa, lontani dalla socializzazione odierna che ha condizionato e schiavizzato l'uomo, lontani dal capitalismo; idee e vite semplici che spesso rimpiango.
Ad esempio, nell'inverno di qualche anno fa, percepivo in questo bosco (in foto) una sensazione di pace e di spiritualità. Sentivo quasi echeggiare tra i rami e le foglie di quercia canti gregoriani profondi e benevoli. Era ovviamente una mia sensazione ed una mia immaginazione, ma documentandomi ho scoperto che quel querceto, durante i primi decenni dell' XI secolo, fu un luogo di preghiera e di eremitaggio per alcuni monaci.
Luoghi avvolti da tracce fisiche e psichiche, memorie dei nostri avi e di eventi che fluttuano come fantasmi del passato, rendono il paesaggio affascinante e misterioso, romantico ed emozionante, il luogo perfetto per la mia psiche e per la mia fotografia.
